Il castello Malaspina dal Verme è una struttura fortificata costituita da più corpi di fabbrica circondati da una cinta muraria in pietra. Attualmente presenta la sola cinta muraria interna, poichè l’esterna fu abbattuta nel 1858, con il torrione di Porta Nuova. Gli spazi interni dell’edificio, più volte rimaneggiato nel corso dei secoli, sono organizzati su cinque piani (quattro oltre il piano terreno).Il primo piano è notevolmente rialzato e molto trasformato rispetto all’assetto originale.
Qui si aprono l’atrio d’ingresso, con il pavimento in legno intarsiato, una sala e un salone dotato di un grande camino in pietra sormontato dalle armi della famiglia Dal Verme. Due dipinti raffiguranti i Profeti. Sulla parete lungo la scala che conduce ai piani superiori, è un affresco staccato, databile al XVI secolo, che raffigura una Madonna con Bambino.
Al secondo piano si aprono altri ambienti comunicanti tra loro, fra i quali un salone coperto da una volta a botte, la camera da letto, una sala con camino, un salotto e uno studiolo. Alle pareti ci sono tre dipinti raffiguranti Un Vescovo,una Scena di battaglia e il Trionfo di Davide. Uno stemma con la croce di Lorena è affrescato sulla rampa che conduce al terzo piano, qui una grande sala dotata di camino, con ogni probabilità erano gli alloggi del comando del presidio militare, mentre quelli della truppa erano situati al piano superiore.
Cenni Storici
Fu Corradino Malaspina, all’inizio del ‘300, a volere questa possente struttura fortificata. Il castello passa nel 1400 agli Anguissola di Travo, tornando ai Visconti nel 1436, che investirono Luigi Dal Verme, conte di Bobbio.
Famiglia originaria di Verona, i Dal Verme crearono la loro fortuna grazie ai famosi capitani di ventura Luchino (1320), Iacopo (1350) e Luigi (1380), che intrecciarono inevitabilmente le sorti di questa famiglia con quella dei Visconti.
Mantennero il possesso del castello, con alcune interruzioni, fino al ‘500, quando Bobbio passò ai Savoia, ma la corte prediletta dei Dal Verme rimase sempre quella di Voghera, frequentata spesso da personaggi illustri.
Infine, dopo numerose parentesi di scarsa rilevanza, il castello alla fine del 1800 diventa proprietà dei Piccinini, per essere poi ceduto allo Stato democratico italiano nel 1956.