La vicenda privata, pubblica e artistica di Luigi Illica è narrata nelle sale del museo dove sono tra l’altro raccolti scritti teatrali con sue annotazioni, libretti per la maggior parte in edizioni dell’epoca con i relativi spartiti, lettere, fotografie, costumi di scena, il pianoforte e la macchina da scrivere e dove è possibile consultare libri, spartiti, audiovisivi, incisioni e cd.
Il Museo, dedicato al celebre poeta, drammaturgo e librettista arquatese, ha sede nei locali di Via Sforza Caolzio a pochi passi dalla casa natale di Illica. Conserva i celebri libretti del poeta, per quanto riguarda le opere del melodramma, della drammaturgia e del teatro. Oltre alla produzione letteraria, il museo raccoglie lettere autografe, materiali fotografici, costumi teatrali, bozzetti, locandine. Il Museo è andato arricchendosi di numerose lettere e materiale di corrispondenza con vari personaggi del tempo, di cartoline e di una “presunta poesia” del Carducci inerente la piazza di Castell’Arquato.
Il museo è stato istituito nel 1964 in seguito all’acquisto, da parte dell’Amministrazione Comunale, di un consistente numero di libretti d’opera di Luigi Illica (1857-1919). Inizialmente allestito nel torrione del Duca, è stato poi trasferito, nel 1984, nella sede attuale del Palazzo Pretorio. La raccolta ricostruisce la figura del noto librettista.
Numerose le foto che ritraggono lllica e i principali interpreti delle sue opere. Tra i cimeli qui custoditi, spiccano diversi costumi indossati nelle più note rappresentazioni delle opere di lllica e donati dai grandi artisti lirici che li hanno indossati. Tra questi il soprano Rosetta Pampanini e il soprano Magda Olivero. Si segnalano, inoltre, il pregevole ritratto eseguito da P. Guberti e la piccola macchina da scrivere dello scrittore. Molti dei cimeli qui esposti sono di proprietà della Biblioteca Passerini Landi di Piacenza.
In uno spazio idoneo possono essere consultati libri, spartiti, audiovisivi, incisioni, CD, in modo da rendere la visita del Museo un esperienza non solo comtemplativa, ma anche partecipativa.
Luigi Illica
Luigi Illica nacque a Castell’Arquato il 9 maggio 1857 e, pur pellegrinando in tutto il mondo per portare al successo le sue opere, rimase sempre legato al suo paese natio facendovi spessissimo ritorno, finanche in età senile.
Suoi i libretti, ovvero quelle che ai giorni d’oggi potrebbero essere definite le ‘sceneggiature’, di importanti opere liriche che ancora oggi riempiono i teatri entusiasmano il pubblico.
Nascono dalla sua penna opere giovanili come la Wally, Manon Lescaut, La Bohème, Andrea Chénier e tante altre, opere che lo portarono a collaborare con musicisti come Smareglia, Catalani, Giordano, Franchetti e soprattutto Giacomo Puccini e Giuseppe Mascagni.
Proprio dalla collaborazione con Puccini e con un altro grandissimo librettista, Giuseppe Giacosa, sotto l’illuminata committenza dell’editore Ricordi di Milano, prende vita uno degli énsemble teatrali più prolifico e sorprendente del panorama lirico mondiale di ogni tempo.
Numerosi aneddoti della sua esistenza ce ne fanno tratteggiare un carattere fiero, indomito, estremamente moderno ed eclettico, acuto, talora decadente spesso in contrasto con la famiglia d’origine. Fu molto amato dalle donne ed ebbe profondi legami d’amicizia con intellettuali del tempo. Su tutti Arrigo Boito e Giosuè Carducci, che è fra l’altro ritratto con lui in una fotografia scattata nella tenuta di campagna.
Nel suggestivo cimitero locale è tuttora ospitata la tomba monumentale di Illica.
La Proloco di Castell’Arquato, in stretta collaborazione con il Comune, organizza dal 1961 il Premio Internazionale Luigi Illica, che assegna, a cadenza biennale, riconoscimenti a importanti esponenti del mondo della lirica.