La denominazione Ponte Gobbo nacque da una poesia dialettale Al Diavul al fa al Pont Gobb ad Bobbi del 1907 di Valente Faustini, che riprende l’antica leggenda rielaborandola liberamente variandola nel nome del ponte e un punto particolare: il diavolo costruisce il ponte gobbo per fargli un dispetto nella speranza di allontanare, per mezzo del ponte, gli abitanti dal monastero e dalla religione. In seguito rimase il nome anche in tono ironico-spregiativo, che voleva schernire i bobbiesi, denigrandoli di non aver saputo costruire un ponte (allora transitabile in automobile) a suo dire “come si deve” ma tutto gobbo.
Negli ultimi anni l’amministrazione comunale con le autorità preposte ha dato vita ad un ulteriore consolidamento, costruendo opere per frenare il corso del fiume e riparare il ponte da colpi di piene della Trebbia con piccoli argini a monte. Ora il ponte è transitabile solo a piedi o in bicicletta, essendo la sua carreggiata abbastanza stretta.
Leggenda Popolare
Il manufatto è anche conosciuto come ‘‘Ponte del Diavolo’‘ dalla leggenda popolare che ne racconta la creazione. Si dice infatti che San Colombano ansioso di portare la parola di Dio alle popolazioni che vivevano sull’altra sponda del fiume accettò di stipulare un patto con il Diavolo. Quest’ultimo si impegnava a costruire un ponte in una sola notte in cambio dell’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Il mattino seguente sebbene con forma e arcate irregolari, dovute alla diversa altezza dei diavoli che durante la notte ne avevano sostenuto la costruzione, il ponte era terminato ed il monaco Irlandese dovette tener fede alla parola data facendo però transitare per primo un cane.Verso il 1590 si cominciò ad allungarlo verso la sponda sinistra, su disegno del maestro Magnano da Parma, nel corso del XVII secolo il ponte arrivò ad avere undici arcate.
Cenni Storici
Fino al XVI secolo il ponte era composto di pochi archi, un grande arco alla sponda destra della Trebbia con tre archi più piccoli. Le piene del fiume nel corso degli anni hanno inferto parecchie ferite al ponte in pietra, che venne sempre pazientemente ricostruito anche con modifiche sostanziali per migliorarne la sicurezza e la robustezza.
Nel corso degli ultimi sei secoli il ponte ha avuto parecchi danni databili:
– 26 settembre 1452 crollo di diverse arcate
– 1472 la Trebbia distrugge gli argini a monte, travolgendo l’ospedale S. Lazzaro e danneggiando il ponte.
– 1533 ricostruzione di alcune arcate cadute precedentemente
– 1611 cade la grande arcata della Spessa
– 7 gennaio 1655 crolla la grande arcata, la sua ricostruzione inizia solo nel 1672 e i due piccoli archi verso la città vengono trasformati in uno solo
– 1719: il fiume distrugge la sesta, settima e ottava arcata, la ricostruzione si protrae fino al 1759
– 1764 iniziano i lavori di difesa e consolidamento del ponte
– 1789: crolla la sesta arcata che viene ricostruita provvisoriamente in legno
– 1814: rovina l’VIII arcata e dopo quattro anni inizia la ricostruzione
– 17 maggio 1874 si sparge la voce dell’arrivo degli austriaci dalla parte destra della Trebbia, viene fatto minare il ponte, ma per fortuna la voce si dimostra infondata
– 28 gennaio 1971 alle ore 18,15 crolla l’arco maggiore della Spessa, oggi il ponte è stato ricostruito com’era.