L’erezione del Palazzo del Podestà, o Palazzo Vigevani-Gravaghi, risale al 1292. Venne costruito sul lato settentrionale della Piazza Monumentale e subì poi continue modifiche.
E’ un edificio complesso, formato da diversi volumi architettonici addossati al compatto corpo di fabbrica centrale, che Alberto Scoto fece erigere negli anni 1293-96 nello spazio più interno e protetto della “piazza alta”. Al nucleo centrale duecentesco si aggiunsero, verso la metà del 400, due corpi avanzati: la loggia dei “notari” e un’ala prospiciente la piazza. La scala esterna era già esistente alla fine del ‘200 ma ad essa furono aggiunti nel XV Secolo, il parapetto la corporatura e l’avancorpo centrale con il portico. L’edificio a tre piani, realizzato in cotto, a vaste profondi archi acuti, sormontato da una corona di merli a coda di rondine, finestre a sesto acuto illeggiadrite da fini merlettature e fregi anch’essi in cotto, lo sovrasta una torre a pianta pentagonale le cui pareti settentrionali accolgono due grandi orologi. Quello prospiciente la piazza era già presente nel 1630, dipinto dal Guidotti. All’interno è rimasta pressoché intatta la grande sala consigliare con il soffitto a cassettoni e la decorazione.
Cenni Storici
Il Palazzo ebbe carattere polifunzionale: servì per il disbrigo delle attività amministrative e di giustizia; fu sede di edifici comunali. Attualmente il Palazzo del Podestà è sede della sala consiliare del Comune di Castell’Arquato, nella quale è esposto il dipinto del pittore piacentino Antonio Malchiodi (1848-1915) “L’ultima consolazione di Tarquato Tassso”.
Informazioni Turistiche
Attualmente il palazzo ospita nella loggia dei Notari l’Enoteca Comunale accessibile dalla piazza, mentre negli altri piani sono organizzate mostre d’arte figurativa.