Le origini della chiesa del Corpus Domini risalgono agli anni Venti quando il vescovo Menzani volle costruire una nuova parrocchiale in questa zona di nuovi insediamenti urbanistici.
La nuova costruzione si ispirava nelle sue linee generali e nei suoi motivi di decorazione allo stile romanico reinterpretato con motivi più attuali. Tra le opere interne ricordiamo l’affresco del catino absidale dove Nazareno e Giuseppe Sidoli hanno rappresentato “Istituzione dell’Eucarestia”; di Callegari è un busto del vescovo Menzani, Paolo Perotti ha scolpito un Sacro Cuore posto in una nicchia della navata di sinistra.
L’opera più prestigiosa è di Giorgio Groppi, il crocefisso astile posto accanto all’altare maggiore; ha inoltre disegnato le vetrate dell’altare maggiore e del rosone della facciata e da ricordare un crocefisso in legno alto 2 metri e 60 cm nel transetto di sinistra che rappresenta un Cristo forte, immobile, possente che è un riferimento per l’intero sistema scultoreo posto alla base.
Due belle tele arrichiscono la chiesa: una di Camillo Procaccini “La famiglia della Vergine” del 1610 e l’altra di Gianbattista Tagliasacchi “La cena di Emmaus”del 1732.